Ordine e creatività: strano, stranissimo binomio.
Me lo dicono tutti quelli che mi conoscono, in quanto sono sempre stata una persona estremamente creativa, che si è “sporcata le mani” esplorando con curiosità tutto ciò che è arte.
Sono stata e sempre sarò una pittrice, da quando ne ho memoria. Ora ho poco tempo per dipingere, ma lo faccio comunque…mi basta un foglio o una parete bianca.
Sono stata un’attrice di teatro amatoriale molto felice di sperimentare questo linguaggio, poi, una fotografa (sempre amatoriale), una sarta, una creatrice di bijoux, una cuoca…
Non sono qui per “bullarmi” dei miei talenti artistici, ma vi parlo delle mie esperienze per farvi capire la sorpresa e l’incredulità di chi mi ha visto crescere, sentendomi dire ”Ora faccio la Professional Organizer!”.
L’ordine e l’organizzazione, in generale, vengono spesso viste e vissute come sterili e fredde, a volte addirittura ansiogene.
Invece…secondo me, non è proprio così! Vi spiego perché!
1. L’ORDINE MI PERMETTE DI TROVARE IL TEMPO PER DEDICARMI A “FACCENDE CREATIVE”
Ho riscontrato nella mia vita il grandissimo miglioramento derivato dall’imparare ad organizzarmi. Pianificare i tempi e le attività, organizzare bene gli spazi e gli oggetti, per chi, come me, ha figli piccoli o una vita tutta da “incastrare”, significa riuscire a fare meglio in meno tempo e ritagliarsi quel momento per fare ciò che piace, nel mio caso chiamiamole ”faccende creative”.
2. TROVARE LA SOLUZIONE ORGANIZZATIVA GIUSTA E’ CREATIVO E DIVERTENTE
Trovare la soluzione su misura per chi si rivolge a me come Professional Organizer è decisamente qualcosa di creativo. Mi permette di attingere alle mie informazioni, strumenti, ma ancora di più al mio vissuto e di rielaborare tutto in relazione alla persona che chiede il mio supporto. L’ ordine perfetto non esiste. Non c’è un modo in assoluto giusto per fare le cose. Ognuno deve trovare il suo. Aiutare a fare questo percorso credo sia un esercizio fortemente creativo: bisogna essere elastici, tenere aperta la mente (non dare giudizi), vedere il “problema” da diverse prospettive ed infine trovare la soluzione più semplice, ma inaspettata, che fa esclamare “come ho fatto a non pensarci prima?!”. Dopo, è chiaro, la persona dovrà impegnarsi a mantenere quella soluzione con costanza, ma se la sente sua tutto sarà più naturale.
3. L’ORDINE PUO’ ESSERE MOLTO BELLO
Il mio obbiettivo, quando si parla di riordinare uno spazio, è sicuramente di rendere tutto funzionale, ma oltre a questo mi interessa di creare insieme al cliente un bell’ambiente dove la persona si riconosca e si senta bene. Insomma il “bello può andare a braccetto con il funzionale”! 😉
Da un spazio ordinato e piacevole, poi, di solito nasce un “circolo virtuoso”: quella sensazione di benessere la ricercheremo anche in altri ambiti. Magari partiamo con il riordinare l’armadio e da lì ci prendiamo gusto e “risistemiamo” pezzo per pezzo la nostra vita.
Amo questo lavoro che mi permette di ripescare dal cilindro, per poi ricucire insieme, le mie esperienze da “artista esploratrice”, la mia formazione di psicologia, il mio vissuto e dà vita al mio personale ed unico contributo a creare benessere nella vita degli altri.