Al giorno d’oggi i bambini hanno un’agenda più fitta degli adulti: lo sport (o a volte più di uno), la musica, l’inglese, il catechismo, compleanni e feste varie.
E’ sicuramente importante stimolarli, ma farli crescere sempre di corsa e senza un attimo di silenzio può essere poco educativo.
Come noi dobbiamo fare un decluttering dei nostri impegni per trovare uno spazio per noi stessi, anche per i bambini è giusto eliminare gli impegni di troppo per farli respirare.
E’ giusto pianificare le attività dell’anno con il diretto interessato facendogli magari scegliere lo sport da iniziare, poi starà a noi insegnargli la costanza ed il sacrificio di andarci anche “quando non gli va”. Aggiungerei, poi, solo un altro impegno per quell’anno, non di più.
In questo periodo storico, c’è questa “bizzarra” usanza di sovrastimolare i bambini con l’idea che siano spugne (...e questo è vero!) e quindi li si vuole riempire di quanto più materiale educativo si può. A volte ci si dimentica, però, che non solo i contenuti sono importanti, ma anche le modalità.
 Mi spiego meglio. Se per portarlo a nuoto, pallavolo, catechismo e inglese viviamo la giornata pieni di ansie, timorosi di fare tardi e senza avere un attimo per oziare, il piccolo imparerà il nervosismo e l’ansia molto più dell’inglese, nuoto, pallavolo e catechismo.
Il bambino ha diritto di annoiarsi e di trovare in sé stesso le risorse per spezzare il senso di malessere che si accompagna alla noia. Questo lo educa ad una maggiore autonomia e lo renderà un adulto più felice, almeno si spera.